Dopo la firma già avvenuta per il contratto degli statali, è ora il turno del rinnovo del contratto degli enti locali. A ruota seguiranno gli altri.
La scelta, da quanto compreso, è stata quella della consistenza numerica. Ed infatti, il primo contratto di lavoro del settore pubblico ad essere rinnovato dopo gli anni di blocco della contrattazione nazionale è stato quello “di comparto” degli statali, che interessa circa 240.000 lavoratori. Il contratto riconosce aumenti economici a regime, pari a circa 85 Euro medi e prevede altresì, per il 2018, un elemento perequativo della retribuzione destinato solo alle categorie collocate nelle fasce più basse della scala parametrale. Sono riconosciuti anche gli arretrati contrattuali per il periodo 2016-2017.
Si apprende che il calendario in ARAN è piuttosto intenso: priorità a forze dell’ordine, in particolare Vigili del Fuoco e Polizia e al personale della Scuola che conta 1,2 milioni di dipendenti, per passare alla Sanità, e giungere agli Enti Locali e Regioni.
In questo sento le dichiarazioni di Umberto Di Primio, delegato per l’Anci al Personale e Presidente del Comitato di settore Autonomie locali, che ha dichiarato che è oramai impellente riunirsi per le trattative e la firma del contratto nuovo.
Comunicato Anci 15 gennaio 2018
Con comunicato del 15 gennaio 2018 l’ANCI rende noto che il Comitato di settore, l’ARAN e i sindacati sono al lavoro da tempo per il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro dei dipendenti degli Enti locali, per recuperare il gap determinato da un blocco contrattuale protratto oramai 8 anni.
In particolare, questa la dichiarazione di Di Primio:
“Le trattative devono proseguire per giungere rapidamente alla firma del contratto. Riteniamo doveroso riconoscere al nostro personale gli incrementi retributivi, ma dobbiamo approfittare di questa occasione anche per mettere mano ad un quadro di norme contrattuali ormai non più attuale. Per quanto ci riguarda rimane aperto il nodo fondamentale delle risorse: in occasione della legge di Bilancio abbiamo chiesto al Governo risorse aggiuntive per i Comuni e soprattutto di rendere più flessibili le regole della contabilità armonizzata per consentirci di coprire gli oneri dei rinnovi contrattuali. Questa esigenza permane, per molti Comuni altrimenti l’impatto dei rinnovi contrattuali sui bilanci può risultare insostenibile anche perché non è stata accolta la nostra richiesta di neutralizzare le risorse ai fini del rispetto del saldo. C’è un problema che chiediamo al Governo di risolvere cioè non deve assolutamente ricadere sui bilanci comunali alcun onere aggiuntivo per compensare il bonus fiscale 80 euro che va integrato con risorse statali”.
Siamo vigili sul punto, dato che, come sapete tutti, UNAEP si è confederata con CONFEDIR e parteciperà ai Tavoli negoziali.
Il 24 gennaio ci sarà il primo incontro a Roma, ove tutte le OO.SS. confederate si riuniranno in Segreteria Generale.
In quell’occasione UNAEP ribadirà la propria rappresentanza non solo per AP, PO e dirigenza, ma anche per tutti gli avvocati il cui inquadramento non contempla PO o AP, in quanto professionisti a loro volta. Per questi stiamo lavorando per una collaborazione ai tavoli con la sigla CSA.
La posizione di UNAEP è ottenere una sezione specifica dei professionisti (specificità professionale degli avvocati), la cui collocazione ideale è nel contratto della dirigenza, suddivisa, in fase di prima applicazione, nei diversi inquadramenti posseduti. Tuttavia, poiché al momento non sono in trattazione i contratti della dirigenza, si ritiene sarebbe utile inserirla nella rinnovanda trattativa dei Comparti, al fine di non perdere questa chance. Una volta esistente nel comparto, sarebbe molto più semplice “traslarla” nel contratto della dirigenza, quando verrà in discussione.
Riteniamo, infatti, sia più semplice fare il secondo gradino, quando si sia conquistato il primo.
Vi terremo aggiornati.
|