Dirigenti e segretari, ok della Corte dei conti sul nuovo contratto

di D.Ca.

In breve

Le Sezioni riunite hanno certificato positivamente l’ipotesi di contratto relativo al personale dell’Area Funzioni locali – Triennio 2016-2018

Le Sezioni riunite in sede di controllo della Corte dei conti, nell’adunanza del 14 dicembre 2020, hanno certificato positivamente l’ipotesi di contratto relativo al personale dell’Area Funzioni locali – Triennio 2016-2018.

Dopo il passaggio al consiglio dei ministri di inizio dicembre, il contratto è ormai alle battute finali e attende solo la firma finale all’Aran, prevista tra il 22-23 dicembre.

Le condizioni economiche dell’ipotesi di rinnovo del contratto per i dirigenti prevedono incrementi a regime del 3,48%, corrispondenti a un beneficio medio complessivo di poco più di 190 euro mese, distribuito in modo equilibrato tra la rivalutazione della parte fissa della retribuzione e le risorse utilizzate in sede locale per la remunerazione delle condizioni di lavoro, dei risultati raggiunti e degli incarichi dirigenziali. La rivalutazione tabellare a regime è di 125 euro al mese più gli incrementi di parte accessoria che riservano particolare attenzione agli istituti retributivi più direttamente correlati all’erogazione dei servizi.

A inizio 2021, quindi, a ciascun dirigente arriveranno in busta paga 6mila euro di arretrati. Il calcolo preciso indica 6.170 euro l’una tantum dei dirigenti, mentre per i segretari comunali e provinciali si va da 4.778 a 5.967 a seconda della fascia in cui sono collocati. A queste somme, tutte relative allo stipendio base indicato dal “tabellare”, bisogna aggiungere qualche arretrato variabile legato alla retribuzione di posizione (si veda Enti locali & edilizia del 4 dicembre).